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Pantheon

Pantheon

Pigna
Il Pantheon è uno dei monumenti più interessanti a livello storico ed architettonico che possiamo ancora oggi visitare nel centro di Roma. É la più importante testimonianza del grande Impero Romano, oltre che l'edificio meglio conservato.

  • Posizione
    Piazza della Rotonda

  • Costruito da
    Imperatori Traiano e Adriano nel II secolo d.C.

  • Cosa vedere
    Pantheon, Oculus

  • Apertura
    Tutti i giorni, 9.00-19.00

  • Prezzo
    A partire da 5 euro

  • Come arrivare
    Autobus. Stazione Metro: Colosseo (blu) a 1,44 km

Pantheon, Roma: cupola, oculus e orari di apertura
La facciata del Pantheon visto da piazza della Rotonda

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Il Pantheon è un tempio romano dedicato a tutti gli dei (dal greco antico: Πάνθεον [ἱερόν], Pántheon [hierón], “[tempio] di tutti gli dei”), che attira visitatori da tutto il mondo per la magnificenza delle proporzioni, la maestosità della cupola e la particolarità architettonica, oltre che per i misteri celati della sua storia.

Storia del Pantheon

Pantheon pre-adriano: le origini

Gli scavi di fine ottocento e i recenti scavi tra il 1995 ed il 1997 evidenziano la presenza di due livelli sovrapposti delle fondazioni:

  • pavimento inferiore, a circa 1,5 metri (fase augustea)
  • il pavimento attuale (Pantheon di Adriano)

La leggenda del primo Pantheon

Una leggenda narra che il primo Pantheon fu costruito nel Campo Marzio all’altezza dell’antica Palus Caprae già nel settimo secolo a.C. In quel luogo il fondatore di Roma Romolo, figlio del dio Marte e di Rea Silvia, ascese al cielo mentre passava in rassegna l’esercito 1.

Il Pantheon di Agrippa

Leggenda a parte, la prima costruzione del Pantheon venne iniziata nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa (63 a.C. – 12 a.C.) che ne affidò la realizzazione a Lucio Cocceio Aucto e finita di costruire nel 25 a.C.

Il Pantheon di Agrippa era composto da un portico decastilo con podio antistante e accesso a nord su una piazza lastricata. Attraverso un imponente portone con ante in bronzo si accedeva ad uno spazio circolare interno circoscritto da un muro in opus reticolatum.

Tale spazio circolare pare fosse un portico colonnato anulare, anche se recenti studi portati avanti dal’archeologo Eugenio La Rocca, 2 lasciano ipotizzare che tale colonnato non sia mai esistito.

L’ipotesi deriva anzitutto dalla constatazione della continuità della pavimentazione fino al muro di cinta. Inoltre la pavimentazione in pavonazzetto ritrovata difficilmente veniva utilizzata nell’antica Roma per spazi aperti e la muratura in opus reticolatum veniva usato principalmente per la recinsione di monumenti funerari.

Pantheon di Adriano

L’incendio del 110 e la ricostruzione del Pantheon

Si da per storicamente valida la teoria per cui nel 110 il Pantheon di Agrippa venne integralmente distrutto a seguito di un incendio generato da un fulmine.

Sulla ricostruzione del Pantheon di Agrippa ci sono più teorie:

  1. che fu restaurato da Adriano, come riportato negli Scriptores Historia Augustea della metà del IV secolo:
    “cum opera ubique infinita fecisset, numquam ipse nisi in Traiani patris templo nomen suum scripsit. Romae instauravit Pantheum, Septa, Basilicam Neptuni (…) eaque omnia propriis auctorum nominibus consecravit.”3
  2. che sia stato più volte restaurato da Apollodoro su ordine di Traiano, infine demolito e ricostruito da Adriano
  3. che sia stato integralmente ricostruito dall’imperatore Traiano e terminato dal suo successore Adriano

Studi più recenti tendono ad avvalorare la terza tesi, distinguendo quindi due edifici con lo stesso nome, che sono stati costruiti in periodi diversi nellla medesima area. Lo si deduce in particolare dai rilievi fatti alle fondamenta durante alcuni scavi realizzati a fine ottocento.

La teoria, sostenuta in particolare da Giuseppe Cozzo, è che le fondamenta non siano legate al monumento eretto successivamente, che vediamo ancora oggi. A tal punto che in origine il Pantheon avrebbe avuto un ingresso a sud al quale si accedeva attraverso un atrio maestoso spesso confuso con il laconico delle terme di Agrippa.

In sintesi, l’iscrizione che Adriano fece incidere sul fregio della facciata, che indica Agrippa come committente del monumento, fu in realtà un tributo.

Descrizione

La struttura del Pantheon è composta da tre elementi architettonici:

  • uno spazio interno a pianta circolare costituito da una rotonda interna ed una esterna sovrastati da una cupola emisferica
  • un avancorpo che collega lo spazio interno al pronao
  • un pronao ottastilo

Fondazioni

Le fondazioni, tecnicamente “a trincea”, sono realizzate in calcestruzzo ed hanno le dimensioni di 4,5 metri di profondità, 7,3 metri di spessore e 43,30 m di diametro.

Le fondazioni subirono danni nel tempo, probabilmente dovuti al terreno acquitrinoso su cui è stato costruito il monumento. Per questo motivo venne costruito successivamente un secondo anello di rinforzo delle fondazioni, che costrinse a pareggiare le quote del manto stradale.

Per le stesse motivazioni, in una fase successiva vennero costruiti, oltre all’avancorpo frontale, altri elementi architettonici esterni non previsti dal progetto iniziale. Il fine era quello di scaricare le forze di spinta.

Rotonda

Altezza 30,40 m
Spessore 6,20 m

La “rotonda” è il termine usa per definire la struttura centrale del Pantheon, il primo elemento architettonico in ordine cronologico di costruzione, e deriva da un termine popolare che lo associa alla inconfondibile forma cilindrica.

L’opera è stata realizzata con una tecnica in opus caementicium, ovvero una gettata di cemento, fra paramenti di mattoni (opus latericium). Si distinguono tre tipi differenti di materiale utilizzato per il calcestruzzo:

  1. Fino alla prima cornice: calcestruzzo con scaglie di tufo e travertino
  2. Dalla prima alla seconda cornice: calcestruzzo con tufo e mattoni
  3. Dalla seconda cornice in poi: calcestruzzo con mattoni frantumati

La rotonda è composta da un muro interno ed uno esterno. L’intera circonferenza è scandita da otto pilastri. Fra i pilastri vi sono sette archi di scarico inclusi nel muro esterno che hanno l’obiettivo di scaricare le spinte verticali verso i pilastri.

Cupola

Pantheon. Interno
Vista interna della cupola con l’oculus

La cupola del Pantheon è la parte più notevole dell’edificio. Con i suoi 43,44 m di diametro interno, è la più grande mai costruita in calcestruzzo non armato. É la dimostrazione duratura del genio degli architetti romani, visto che l’edificio si trova ancora oggi praticamente intatto. L’opera, realizzata con calcestruzzo mescolato a tufo e pietra pomice su una casseratura in legno, sale a rosoni sempre più piccoli che convergono verso il centro.

Diametro   43,44 m
Altezza 21,75 m
Peso 5000 tonnellate
Spessore Massimo (base) 5,20 m
Spessore minimo 1,40 m

Esternamente la prima sezione della cupola non è visibile in quanto coperte dalle sette cornici che hanno lo scopo di compensare le spinte orizzontali della costruzione emisferica. Internamente, alla stessa altezza (fra la seconda cornice e la terza), è invece ben visibile la curvatura della cupola, evidenziata dai cassettoni che percorrono l’intero diametro, 28 per ognuno dei cinque anelli.

Come è stata costruita la cupola?

Per la realizzazione è stato necessario elevare una serie di strutture interne in legno sorrette da ponteggi ancorati sul muro interno della rotonda. Tali strutture permisero di reggere la centina, necessaria per la successiva colata del calcestruzzo.

La fase di colata di calcestruzzo venne eseguita a livelli, partendo dal tamburo cilindrico verso il centro. Si è partiti dai tre anelli più grandi, facendo asciugare il calcestruzzo dopo ogni colata.

Date le dimensioni generose della cupola, è stato necessario adottare una soluzione tecnica che abbiamo già visto in vari monumenti architettonici di epoca imperiale, dalla basilica di Massenzio alle terme di Diocleziano: l’alleggerimento del calcestruzzo. Man mano che si sale dalla rotonda sono stati infatti utilizzati diversi materiali accoppiati al calcestruzzo.

Scaglie di mattoni in basso, poi scaglie di tufo, infine scorie vulcaniche e lapilli vulcanici in prossimità dell’oculo. Nell’ultima parte sono stati inseriti addirittura vasi di terracotta vuoti, una soluzione che verrà usata in maniera sistematica proprio nella basilica di Massenzio (di cui oggi è in piedi solo una navata, per cui tale tecnica è visibile ad occhio nudo).

Interno della cupola

Internamente la cupola è caratterizzata da 28 cassettoni disposti su cinque ordini orizzontali, chiamati lacunari. Questi furono realizzati direttamente grazie alla colata di calcestruzzo sulla centina di legno e non hanno solamente una funzione estetica, ma sono fondamentali per la stabilità della cupola, oltre che funzionali alla costruzione, in quanto permise la veloce asciugatura per carbonatazione della malta (la reazione dell’acqua con il carbonato di calcio nel calcestruzzo utilizzato).

Costruzioni simili di cupole:

Monumento Data di costruzione Diametro della cupola Diametro del lucernario Rapporto fra i due diametri Stato
Pantheon 43,50 8,95 0,205 Ottimo
Aula del planetario alle Terme di Diocleziano 21,25-22,05 4,20 0,197-0,190 Ottimo
Tempio di Mercurio a Baia Fine I sec. a.C. 21,55 3,65 0,169 Perduto
Tepidarium delle Terme di Diocleziano 19,30 3,68 0,197 Resti
Tempio della Tosse a Tivoli 12,30 2,13 0,173

Oculus

Al culmine della cupola c’è una grande apertura detta “Oculus“, l’occhio, che rimane l’unica fonte di luce. Da questo foro circolare del diametro di 9 metri posto al centro penetra un fascio di luce che ha consentito gli studi di astronomia. L’elemento più coinvolgente e intrigante del Pantheon è proprio questo lampo di luce che amplia lo spazio all’interno.

Interno

L’edificio circolare, in stile romano, è costruito con mattoni e cemento, è composto da un’aula circolare coperta da una cupola emisferica. Un capolavoro di architettura e ingegneria che ha esercitato enorme influenza su tutta la storia dell’architettura nel mondo occidentale. Potrebbe essere il primo edificio di architettura classica, dove l’interno è volutamente progettato per mettere in ombra l’esterno. La parte circolare dell’edificio (o rotonda), è stata completata con due porte di bronzo che misurano 12 x 7,5 metri (quelle di oggi sono antiche, ma non originali).

La rotonda in sé è un emisfero perfetto, misura 43,2 metri di diametro, esattamente l’altezza massima della cupola. La parete della rotonda è spessa 6 metri e ha sette nicchie abbaglianti che sono alternativamente semicircolari (3) e rettangolari (4), comprese tra due colonne corinzie, che anticamente rappresentavano le sette divinità collegate al culto dei pianeti, il Sole, la Luna, Venere, Saturno, Giove, Mercurio e Marte.

La nicchia di fronte alla porta è la più imponente e raggiunge il soffitto. Ha un fregio decorativo e la cornice in porfido rosso ed è affiancato da due colonne di marmo corinzie di frigio viola. Ciascuna delle altre alcove ha due colonne di marmo frigio in viola (semicircolare) o Numidia giallo (rettangolare). Il pavimento è quello originale e consiste in uno schema quadrato utilizzando granito grigio, porfido rosso, marmo viola giallo e frigio di Numidia.

Esterno

Nomenclature capitello corinzio e trabeazione del Pantheon di Roma

Il tempio è preceduto da un Pronao di derivazione greca con 16 colonne corinzie che sorreggono il timpano. Oggi il timpano è vuoto, ma al tempo dei Romani c’era un alto rilievo in bronzo che raffigurava la battaglia tra i giganti e le amazzoni.

Il portico, in stile greco molto classico, misura 34,20 metri x 15,62 e presenta un colonnato frontale a otto colonne corinzie alte 11,8 metri. I fusti delle colonne monolitiche sono di granito grigio di Assuan con le basi e capitelli in marmo bianco pentelico. Il frontone sopra le colonne ora è vuoto, ma alcuni fori suggeriscono che in origine c’era un emblema di qualche tipo, forse un’aquila o corona in bronzo dorato e simboleggiante Giove.

Il portico è stato costruito con marmo bianco pentelico ed è decorato con rilievi raffiguranti oggetti religiosi come piatti, ghirlande e candelabri. Un disegno geometrico di cerchi e quadrati caratterizza il pavimento con lastre di marmi colorati.

Conoscere questo capolavoro è una rara occasione per i moderni visitatori di verificare la gloria della Roma imperiale facendo un percorso a ritroso di circa 2.000 anni. Con i suoi spessi muri di mattoni e le grandi colonne di marmo, il Pantheon trasmette un’immediata e suggestiva impressione.

  1. Livio, Ab Urbe condita, I, 16, 1
  2. Eugenio La Rocca, “Il Pantheon di Agrippa”, 2015
  3.  “Costruì innumerevoli edifici pubblici in ogni luogo, ma in nessuno, tranne il tempio dedicato al padre Traiano, scrisse il suo nome. A Roma restaurò il Pantheon, i Septa, la Basilica di Nettuno, e li dedicò ai costruttori originali.” Scriptores Historiae Augustea, Hadrianus XIX (Aurelio Spartianus) in: De Fine Licht, op. cit., p.182.

Pantheon: opinioni e commenti

Hai visitato questo monumento? Cosa significa per te? Che consigli daresti ad un turista?

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frederic rossignol

il pantheon è diventato una chiesa cattolica. Quando è successo? Come chiesa, l’edificio ha subito qualche trasformazione? Grazie per i vostri chiarimenti!

Carlo Maria Mosco

L’edificio fu donato dall’imperatore d’Oriente Foca nel 609 alla chiesa; l’allora papa Bonifacio IV volle onorare il donante mediante l’erezione nel Foro romano di una colonna, derivata ovviamente dalla spoliazione di un precedente monumento romano. Riguardo le trasformazioni, innanzitutto la statuaria è stata rimossa e probabilmente arsa nelle fornaci per ottenere calce. Del resto il nuovo culto monoteistico non aveva tra le sue qualità la tolleranza verso il diverso, men che mai verso altre divinità. Sono dunque sparite anche le statue di Augusto e di Agrippa che dovevano ornare le due enormi nicchie situate nell’avancorpo dell’edificio. Probabilmente i restauri eseguiti… Leggi il resto »

Pablo Moreno Orb

Buonasera, ho un dubbio sulla porta di bronzo del Pantheon, dicono che e quella originale ma ho letto da qualche parte che Genserico se la e portata via ed e afondata nelle coste della Sicilia e hanno messo un altra. Sara vero?

gioanni

e io che ne so

Alessandro

buongiorno.
Avrei gentilmente una domanda:
La gigantesca porta bronzea come venne trasportata e posta ? Per il peso si servivano di cavalli od altro?
L’essere così grande a cosa era dovuto?
Grazie mille e Buone Feste

Audrys Jazukevicius

Giovani Belardi, architetto che ha effettuato gli ultimi restauri ha scritto la monografia sul Pantheon nella quale sulla base di timbri laterizi mostra in maniera inconfutabile che il Pantheon non era stato ricostruito ne da Adriano ne da Traiano ma solo restaurato minimamente quindi l’edificio che vediamo è quello come lo costruì Agrippa.

Hildanna

STUPENDO

Mattia

Salve, si sa qual è la circonferenza (o diametro, non ricordo😅) delle colonne del pantheon, alla base e in cima? Vorrei ricrearle in 3D, ma le misure non le trovo da nessuna parte. Mi sa magari indirizzare in qualche sito in cui ci sono scritte tutte le misure “tecniche” del pantheon?
Grazie😄

Last edited 1 anno fa by Mattia
Annalisa

Molto interessante!! Avrei solo una domanda.. Perché i lacunari sono proprio 28 e non un altro numero? Hanno un significato particolare?

Last edited 3 anni fa by Annalisa
Vincenzo Celestre

È uno dei monumenti più belli e maestosi al mondo sono rimasto basito

Fabio

Consiglio di correggere da IV SECOLO a II SECOLO.
Sia Traiano che Adriano hanno “regnato” nel II secolo Dopo Cristo

Tiziana Montalbani

Ho visto un video su instagram con la pioggia che entrava dal loculo. Tutti entusiasti dicevano che sognavano di poterlo vedere dal vero. Io, che ci sono stata, NON mi ero neppure accorta che fosse aperto! Pensavo ci fosse un vetro… non vi pare che nelle varie descrizioni si dia troppo per scontato la conoscenza di questo particolare che non sempre

Alessandra Bellucci

Buonasera, volevo copiare l’interessante testo sul Pantheon, ma la funzione è disabilitata. Copiare i testi non è necessariamente un male. Certamente oggi ci sono molti modi per estrarre i contenuti di un sito. Non bloccate nessuno, fate solo la figura di vecchi arroganti. Da parte mia l’avrei usato a scopo didattico privato, condividendo al fonte ed invogliando a consultare altre pagine del sito. D’abitudine scappo sempre dai siti che impediscono di salvare i testi. Aggiornatevi, fate in modo che chi vi visita abbia un bel ricordo e ci ritorni. Mi accorgo adesso che non posso neppure tornare indietro a correggere… Leggi il resto »

Tiziana Montalbani

Anch’io non sono riuscita a correggere quello che stavo scrivendo….

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