Cappella Sistina
Posizione
Città del Vaticano, a destra della Basilica di S. Pietro
Costruito da
Architetti Baccio Pontelli e Giovannino de' Dolci tra il 1475 d.C. e il 1481 d.C.
Cosa vedere
Volta della Cappella Sistina, Giudizo Universale
Apertura
Dal lunedì al sabato, 9:00 - 18:00
Prezzo
Biglietto standard da 12 a 21 euro
Come arrivare
Stazione Metro: Ottaviano
Tours
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La Cappella Sistina è una struttura facente parte del “palazzo apostolico Vaticano”, un edificio di oltre 1.000 stanze che comprende anche i Musei Vaticani e l’appartamento papale. Sebbene tale edificio sia uno dei 18 palazzi apostolici (anche palazzi papali o palazzi pontifici) che si trovano in Italia, principalmente a Roma, oggi con tale nome si fa unicamente riferimento al “palazzo apostolico al Vaticano”.
La Cappella Sistina nasce dai resti della Cappella Magna (anche Cappella Domini Pape), una delle tre strutture di cui racconta Giannozzo Manetti nella biografia su Papa Nicola V nel 1455, situati in un giardino vaticano chiamato “paradiso”. La struttura della Cappella Magna era composta da muri autoportanti realizzati con mattoni oblunghi che si sviluppavano su tre livelli.
L’ipotesi più accreditata è che sia stata costruita sotto papa Innocenzo III (1161 – 16 July 1216). Non si hanno dubbi che il papa famoso per le sue crociate contro gli eretici abbia costruito l’aula prima, che fa da anticamera per la Cappella Magna. Questa risulta infatti perfettamente parallela alla Basilica di San Pietro ed allo stesso tempo perfettamente allineata sull’asse est-ovest con la futura Cappella Sistina (come si può vedere dalla fig.1). Se ne può dedurre che queste siano state realizzate dallo stesso papa, e che rappresentino la “camera e la cappella” di cui si parla in alcuni documenti biografici 1.
Nella incisione su rame (fig. 2) datata 1578, l’architetto e pittore francese Étienne Dupérac rappresentò la Cappella Magna durante la messa del pontefice prima che fosse ricostruita (lat. “maiestatis pontificie dum in capella xisti sacra peragantur accurata delineatio”). L’interno aveva un soffitto piatto in legno così come un pavimento in legno, arazzi con decorazioni floreali sui muri ed una grande affresco posto dietro l’altare rappresentante già l’assunzione di Maria (nota: le persone ritratte sono sproporzionate rispetto alle reali dimensioni).
La costruzione della Cappella Sistina come la conosciamo oggi venne commissionata da Sisto IV, eletto papa nel 1471. Il progetto nasceva in un contesto più generale di recupero dei monumenti abbandonati durante la cattività avignonese.
A differenza di quanto dichiarato in un panegirico di Sisto IV, la Cappella Sistina non venne creata da zero, ma si decise di conservare le pareti medioevali, seppur irregolari, della Cappella Magna fino all’altezza della prima cornice.
La demolizione della Cappella Magna iniziò probabilmente durante la seconda metà del 1475, dal momento che la nuova cappella doveva essere già in costruzione all’inizio del 1476 2.
Il progetto, ad opera di Baccio Pontelli, prevedeva un sostanziale irrobustimento delle mura grazie ad una cortina laterizia, che fu avviato da Giovannino de’ Dolci (entrambi architetti fiorentini).
La prima messa si svolse il 15 agosto 1483, in occasione della festa dell’Assunzione della Vergine, durante la quale la cappella fu consacrata e dedicata alla Vergine Maria.
I lavori di decorazione pittorica degli interni iniziarono presumibilmente nella seconda metà del 1481 e finirono perlomeno a metà maggio 1482. Si evince dalla descrizione fornitaci da Andreas Trapezuntius, segretario privato di Papa Sisto IV, che descrive la cappella come completa (“omni ex parte”) già nell’estate del 1482 3.
La parete ovest, dietro l’altare, venne dipinta dal Perugino mentre la volta, decorata con un cielo stellato, fu opera da Piermatteo d’Amelia. Nel 1481 vennero affrescati quattro riquadri nella parete nord da Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli e Domenico Ghirlandaio. Successivamente, sulla parete est (parete dell’ingresso dall’Aula Prima) vennero realizzati il “testamento di Mosè” e la “Contesa intorno al corpo di Mosè” dal pittore cortonese Luca Signorelli.
I primi del cinquecento la Cappella Sistina subì importanti danni dovuti probabilmente ai cantieri per la nuova Basilica di San Pietro, che si concentrarono principalmente in una importante crepa sulla volta. Il Bramante, architetto di palazzo, si adoperò utilizzando una serie di catene metalliche e tamponando la crepa, ma il cielo stellato di Piermatteo d’Amelia venne danneggiato irrimediabilmente.
Nonostante i pessimi rapporti fra i due, Giulio II decise di affidare la decorazione della volta a Michelangelo Buonarroti, il quale tornò nel 1508 a Roma per firmare il contratto ed iniziare i lavori.
Le fondazioni si dimostrarono negli anni piuttosto instabili, a tal punto che il giorno di Natale del 1522 il crollo dell’architrave del muro a est risparmiò di poco il papa Adriano VI, uccidendo una guardia svizzera. Nel tentativo di mettere in sicurezza la Cappella Sistina vi furono ulteriori danni a due affreschi facenti parte delle “Storie di Cristo e di Mosè”, che vennero successivamente ridipinte dal Hendrick Van de Broeck e Matteo da Lecce.
Tra il 1536 e il 1541 a Michelangelo Buonarroti venne commissionato da Clemente VII l’enorme affresco del “Giudizio Universale“. Per la realizzazione di tale opera Michelangelo distrusse due lunette in fase di stesura dell’intonaco nel 1537.
Tale opera, realizzata sulla parete ovest dietro l’altare, provocò importanti dispute tra l’allora cardinale Carafa (in seguito papa Paolo IV) e Michelangelo. L’oggetto del contendere era la rappresentazione di nudi, considerati osceni. Alla morte di Michelangelo (1564), venne promulgata dal Concilio di Trento la “Pictura in Cappella Ap[ostoli]ca copriantur”, una legge che censurava la nudità nell’arte religiosa.
Daniele Ricciarelli (anche noto come Daniele da Volterra) è responsabile dei drappi e delle foglie di fico che coprono le figure nude, intervento che venne realizzato nel 1565.
La Cappella Sistina è una struttura a base rettangolare coperta da una volta a botte ribassata, nelle cui intersecazioni con le vele si formano lunette. Sotto le sei lunette per ciascun lato troviamo le finestre ad arco, unica fonte di luce per l’ambiente.
Le misure esterne della pianta sono rimaste quelle della Cappella Magna, a cui si aggiunge la fila perimetrale di mattoni. Le dimensioni esterne complessive della Cappella Sistina sono:
Lunghezza (asse est-ovest) | 40,5 metri |
Larghezza, parete est | 13,78 metri |
Larghezza, parete ovest | 13,11 metri |
Altezza | 20,70 metri |
La volta è stata realizzata tra il 1508 ed il 1512 da Michelangelo Buonarroti. È considerato uno dei più grandi capolavori dell’arte di tutti i tempi. Narra le “Storie di Gesù e Mosè” prima che quest’ultimo ricevesse le “tavole della legge“.
Considerata l’importanza di tale opera, abbiamo dedicato un’intero approfondimento visitabile ad il seguente link La Volta della Cappella Sistina:
Gli affreschi della Cappella Sistina seguono la ritmicità delle finestre che scandiscono lo spazio. È possibile suddividere gli affreschi in tre differenti registri:
L’ambiente della Cappella Sistina è divisa sull’asse est-ovest da una transenna marmorea realizzata da Mino da Fiesole, Andrea Bregno e Giovanni Dalmata. Tale struttura permette di suddividere spazialmente la zona destinata alle funzioni religiose (“Sancta Sanctorum”) da quella destinata ai fedeli. Negli anni la posizione è cambiata: mentre in precedenza si trovava verso il centro della sala, all’altezza della “Creazione di Eva”, oggi è in posizione più indietreggiata, per dare maggiore spazio alle funzioni papali.
La base portante della transenna è finemente decorata con bassorilievi in marmo, dove si distingue lo stemma pontificio di Sisto IV sostenuto da putti, mentre colonne intervallate da reti metalliche sostengono l’architrave. Al centro, il passaggio verso la “Sancta Sanctorum”.
Durante le celebrazioni religiose il primo livello dei muri della Cappella Sistina veniva coperto da una serie di arazzi commissionati da papa Leone X, disegnati da Raffaello e realizzati da artisti fiamminghi nella bottega del famoso arazziere Pieter van Aelst tra il 1515 e il 1521.
Tali arazzi, di cinque metri di larghezza e quattro di altezza, riproducono storie tratte dai vangeli e dagli “Atti degli apostoli” relative a S. Pietro e S. Paolo. Oggi gli arazzi sono situati nella Pinacoteca Vaticana, più precisamente nella sala VIII (“Salone di Raffaello”).
Nel febbraio 2020, in occasione del quinto centenario della morte di Raffaello vennero reinstallati gli arazzi nella sede originale e furono ammirati dal pubblico per un breve periodo durante le visite alla Cappella Sistina.
Cappella Sistina: opinioni e commenti
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