Basilica di San Pietro
Posizione
Piazza San Pietro
Costruito da
Bramante, Michelangelo, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini tra il 1506 e il 1626 d.C.
Cosa vedere
Basilica, baldacchino del Bernini, cupola, Pietà di Michelangelo
Apertura
Tutti i giorni, 7.00-18.30
Prezzo
Ingresso alla basilica gratuito
Come arrivare
Stazione Metro: Ottaviano a 960 m
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La papale arcibasilica maggiore di San Pietro in Vaticano è il simbolo della chiesa cattolica nel mondo ed è la più grande delle quattro basiliche papali di Roma. Ubicata nel piccolo stato pontificio del Vaticano in Piazza San Pietro, è la sede delle principali manifestazioni di culto cattolico.
Il maestoso monumento è oggi patrimonio dell’umanità UNESCO ed è una delle mete turistiche più visitate di Roma, sia per ragioni di pellegrinaggio che per via dell’eccellenza architettonica ed artistica dell’edificio e delle opere che ospita.
Visitando la Basilica di San Pietro infatti possiamo ammirare la straordinaria facciata realizzata da Carlo Maderno, i raffinati interni della chiesa, i 46 altari, le 11 cappelle che ospitano opere come la Pietà di Michelangelo e il baldacchino del Bernini.. Possiamo inoltre visitare la tomba di San Pietro e raggiungere la cupola realizzata da Michelangelo, dal quale si può godere di una delle viste più memorabili di Roma.
In questo luogo, sul Colle Vaticano e al di la del fiume Tevere, nel 318 d.C. l’Imperatore Costantino decise di costruirvi una grande Basilica in onore dell’Apostolo San Pietro, detta Basilica Costantiniana. La costruzione è iniziata tra il 319 e il 322, consacrata nel 326 d.C. e finalmente conclusa intorno al 349 d.C. La vecchia Basilica di Costantino, rimase in piedi fino all’epoca di Papa Paolo V, epoca in cui fu definitivamente abbattuta.
Dopo un periodo di abbandono durato 1200 anni, soltanto nel 1506, Papa Giulio II affidò a Donato Bramante il progetto per la nuova e attuale Basilica di San Pietro. La smisurata ambizione di Papa Giulio II per se stesso e per il papato, dette l’inizio alla realizzazione della chiesa più grandiosa e famosa del mondo, dove hanno operato sommi artisti come Michelangelo, Antonio da Sangallo, Carlo Maderno e Gian Lorenzo Bernini.
Bramante ha proposto un enorme struttura a pianta centrale a forma di croce greca racchiusa all’interno di un quadrato con un’immensa cupola sopra il centro. Nel 1506 fu posta la prima pietra della nuova basilica; il lavoro si prolungò per oltre un secolo.
Al Bramante succedette come capo architetto Raffaello, e quando morì Raffaello, prese il suo posto Michelangelo che progettò la cupola che vediamo oggi. Sia Michelangelo che Raffaello apportarono concreti cambiamenti al progetto originario.
Al momento della morte di Michelangelo nel 1564 era stato costruito soltanto il tamburo della cupola che fu completata nel 1590 da Giacomo della Porta. Su richiesta di Papa Paolo V l’imponente edificio è stato ampliato ulteriormente da Carlo Maderno in un progetto con un’autentica pianta a croce latina, che ha poi arricchito con la facciata nel 1614.
La chiesa fu finalmente riconsacrata nel 1626 da papa Urbano VIII, esattamente 1300 anni dopo la consacrazione della prima chiesa. Da allora, la Basilica di San Pietro è stato il centro della cristianità, la meta spirituale di pellegrini e turisti provenienti da tutto il mondo che ogni anno visitano la chiesa.
L’edificio stesso ha proporzioni notevoli. La navata è lunga 211,5 metri (compreso il nartece) e la cupola misura 42 metri di diametro raggiungendo i 132,5 di altezza. Una volta entrati all’interno della basilica, si rimane letteralmente senza fiato nell’ammirare la sua magnificenza e i capolavori assoluti in essa custoditi.
L’edificio ha dimensioni notevoli. Ha una navata lunga 211,5 metri (compreso il nartece) e raggiunge i 132,5 di altezza grazie alla cupola, per una superficie complessiva di circa 23000 metri quadrati.
Presenta un totale di 45 altari ed 11 cappelle, dove sono alloggiati un gran numero di opere dal valore storico ed artistico inestimabile.
Larghezza | 114,69 m |
Altezza | 54,44 m |
I lavori furono iniziati nel 1607 e poi completati dall’architetto Carlo Maderno nel 1614. Alterando il disegno originale prospettato da Michelangelo, il progetto di Carlo Maderno colloca le gigantesche colonne contro la facciata anziché a fronte dell’edificio.
E’ larga 115 metri per 54 di altezza; un ordine di colonne corinzie e pilastri sostengono un grandioso cornicione con timpano centrale, contornato da una maestosa balaustra con tredici statue. Sulla trabeazione un’iscrizione rievoca la circostanza della costruzione durante il pontificato di Papa Paolo V Borghese (1605-1621):
“IN HONOREM PRINCIPIS APOST PAVLVS V BVRGHESIVS ROMANVS PONT MAX AN MDCXII PONT VII”
(trad. In onore del principe degli apostoli; Paolo V Borghese Pontefice Massimo Romano anno 1612 settimo anno del pontificato)
Posta sopra l’entrata centrale vi è la finestra cosiddetta “Loggia delle Benedizioni”, dove il sommo Pontefice nelle ricorrenze di Natale, Pasqua e alla sua elezione, impartisce la sua prima benedizione “Urbi et Orbi” (alla città e al mondo).
Carlo Maderno (1556 – 1629), visse la sua infanzia a Capolago, Svizzera. Dimostrando già da giovane grandi capacità in architettura, venne affidato a Carlo Fontana, architetto. Ciò permise al fanciullo di cimentarsi in cantieri di rilievo che gli diedero fama e cittadinanza romana (ad es. la facciata della chiesa di Santa Susanna). Nel 1603 vince il bando per portare avanti il complesso michelangiolesco e la facciata di San Pietro. Completò la cupola di San Pietro su disegni di Michelangelo.
Il portico si estende per tutti i 115 metri della luce della facciata. Si accede dal cancello centrale posto sulla facciata e permette l’accesso alla basilica tramite 5 porte.
Cinque sono le porte che permettono l’accesso alla basilica:
Tra le migliaia di porte sante in giro per il mondo (non è dato sapersi il numero preciso), quella di San Pietro è la più importante, ma non la prima. La Porta Santa della Basilica di San Pietro risale al 1500, mentre la soglia in San Giovanni in Laterano risale al 1423.
Leggendo l’antico testamento (Ezechiele 46, 1-3), la Porta Santa è il “luogo attraverso il quale l’uomo passa per incontrare Dio”.
L’apertura della Porta Santa è un rito fondamentale del Giubileo, che rappresenta l’offerta di un “percorso straordinario” verso la salvezza.
Immediatamente all’interno della porta centrale si trova una grande lastra di porfido rotonda nel pavimento. Qui Carlo Magno e altri imperatori romani si sono inginocchiati per
la loro incoronazione.
Straordinariamente raffinato è il disegno del pavimento marmoreo, opera di Gian Lorenzo Bernini per il giubileo del 1650, assieme alle decorazioni della navata. Gli interni dei pilastri che separano la navata centrale dalle laterali hanno nicchie piene di statue dei Santi fondatori; la navata culmina in una ricca volta a botte per concludersi dietro al colossale Baldacchino con le colonne tortili del Bernini nella monumentale Cattedra di San Pietro.
Nella navata centrale troviamo:
Nella navata laterale destra troviamo, partendo dal basso:
Nella prima cappella all’interno della Basilica, sulla destra, troviamo la straordinaria Pietà di Michelangelo, il primo capolavoro realizzato dal maestro rinascimentale ad appena ventidue anni. É considerato uno dei capolavori assoluti tra le opere d’arte che l’Occidente abbia mai concepito.
Il gruppo marmoreo fu commissionato dal cardinale francese Jean de Bilhères de La Groslaye, ambasciatore di Carlo VIII presso papa Alessandro VI, ed era destinato alla sua stessa sepoltura nella chiesa di Santa Petronilla. Appena l’opera fu portata a termine, grazie alla grande ammirazione e al rapido successo, fu deciso di situarla in San Pietro.
Una delle curiosità di questa opera è che è l’unica ad essere firmata dal geniale Maestro; sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine possiamo trovar scritto: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (Michelangelo Buonarroti, fiorentino, lo fece). Realizzata in marmo di Carrara, fu la prima di una lunga serie di opere scolpite con questo eccelso materiale dallo scultore Michelangelo Buonarroti.
Le due figure di Gesù e la Vergine Maria creano nella loro posa dinamica una composizione piramidale, raccordata da un ampio panneggio indossato dalla Vergine stessa, che poggia su un rilievo roccioso. La giovinezza della figura femminile suscitò diverse critiche, confutate dallo stesso artista che nell’opera volle rappresentare simbolicamente la giovane quando concepì Cristo.
Nel 1972 subì un atto vandalico, che arrecò danni importanti, in particolare alla Vergine Maria. Venne fatto poi un delicato intervento di restauro.
Nella navata laterale sinistra troviamo, partendo dal basso:
Nell’ambulacro (o ambulatorio) inferiore troviamo:
Nell’ambulacro (o ambulatorio) superiore troviamo:
Mentre nel progetto di età costantiniana il transetto era a croce commissa (ovvero con il transetto posto alla sommità delle navate), nel progetto attuale realizzato da Michelangelo Buonarroti esso è a croce immissa, intersecando perpendicolarmente il braccio longitudinale della basilica.
Si divide in transetto settentrionale, ovvero il braccio che si estende verso i palazzi vaticani e transetto meridionale, che si estende verso la sacrestia.
Nel transetto meridionale troviamo (in senso orario):
Nel transetto settentrionale troviamo (in senso orario):
Sotto la cupola vi è la confessione, in genere utilizzato per accogliere e conservare le reliquie. La confessione della basilica di San Pietro accoglie la Tomba di San Pietro.
Grazie alle rampe di scale speculari a cui si accede tramite un portoncino di legno, si scende in un incavo semicircolare definita da balaustri di broccatello alternati a pilastri decorati in alabastro orientale e marmo bianco e nero. La policromia adottata nei marmi di pareti e pavimenti impreziosisce l’opera, che è una delle più interessanti per minuziosità nell’uso di pietre dure del seicento.
Grazie ad una serie di esplorazioni archeologiche intraprese nei primi anni di papato dal papa Pio XII Pacelli (1939-1958) nell’area del confessionale, è stato possibile portare alla luce una necropoli romana risalente al III secolo che occupava un’area a lato del Circo di Nerone (dovevennero messe in atto le feroci persecuzioni contro i cristiani durante la sua reggenza).
Per la precisione, sulle pendici meridionali del colle Vaticano, dove venne rinvenuta una piccola edicola funerario chiamata “Trofeo di Gaio” ed una tomba circondata da un muro di rispetto (il “muro rosso”) ricoperto da graffiti cristiani. Una scritta in greco con il nome di Pietro (“petr[os] enì”, Pietro è qui) convinse l’archeologa Margherita Guarducci ed il Vaticano ad identificare con certezza che questa fosse la tomba di San Pietro.
Prendendo per storicamente vere tali conclusioni, le ossa di San Pietro sono oggi in una teca di plexiglass nella confessione, posta sulla proiezione verticale perfetta del centro della cupola.
Nell’area che circonda la Confessione, esattamente fra i 41,55 metri di diametro della cupola vi sono una serie di ragguardevoli opere da visitare:
L’altare papale della basilica di San Pietro è uno degli otto altari maggiori presenti nelle basiliche papali e nelle basiliche pontificie di Loreto e Padova.
Basiliche che accolgono un altare papale:
L’altare papale della basilica di San Pietro si trova al di sopra del confessionale e al centro del più famoso Baldacchino di San Pietro, progettato da Gian Lorenzo Bernini.
In origine era l’altare di Gregorio Magno (590-604), poi sostituito dall’altare di Callisto II (1123) ed infine sostituito dall’attuale altare di Clemente VIII del 1594. In marmo bianco con venature grigie, l’altare papale presenta un frontale con quattro colonne che incorniciano tre pannelli senza particolari decorazioni.
Realizzato tra il 1624 ed il 1633, il Baldacchino di San Pietro è un’opera monumentale progettata da Gian Lorenzo Bernini. Fu affidata allo scultore, architetto, pittore ed urbanista napoletano da papa Urbano VIII, prima ancora di affidargli la direzione dei lavori della basilica, che avvenne a seguito della morte di Carlo Maderno all’inizio del 1629.
Il maestoso progetto consta di una struttura in bronzo posta a protezione ed indicazione della tomba di San Pietro. Sviluppata su quattro colonne tortili caratterizzati da motivi naturalistici, termina con quattro volute sorrette da angeli che si incurvano a dorso di delfino e culmina con il globo e la croce.
L’opera si sorregge su quattro colonne tortili alte 11 metri, le cui tre sezioni vennero fuse separatamente:
Le colonne traggono ispirazione dal Tempio di Salomone (il primo tempio di Gerusalemme ebraico, datato 960 a.c.) e creano continuità con le colonne, anch’esse tortili, della pergula (vecchia basilica di San Pietro, confessionale). Conferisco all’opera uno slancio ascendente in direzione della cupola di Michelangelo.
Sono adornate da elementi naturalistici bronzei come tralci di lauro e alloro (in riferimento al noto talento poetico latino di Urbano VIII), api (simbolo della famiglia Barberini, a cui apparteneva Papa urbano VIII) e lucertole (simbolo di rinascita e di ricerca di Dio).
Una trabeazione concava, tipica del barocco unisce i quattro pilastri del baldacchino. Da qui dipartono quattro volute a dorso di delfino, che sorreggono un globo d’oro sormontato una croce. Ne risulta un aspetto particolarmente leggero e dinamico.
Sui quattro angoli sono posizionate statue di angeli, mentre sopra ai drappi che ricoprono la trabeazione vi sono dei putti. Tali opere sono firmate da uno dei maggiori esponenti dell’architettura barocca: Francesco Borromini.
Spesso si legge che il bronzo usato per le colonne del baldacchino di San Pietro sia lo stesso asportato e fuso dalle travature del pronao del Pantheon. Ne derivò addirittura una “pasquinata” (atto di appendere ad una statua del III sec. ritrovata nel 1501 fogli con satire pungenti dedicate ai personaggi pubblici più importanti), che recitava così:
“Ciò che non fecero i barbari, fecero i Barberini“.
Si scoprì poi che in realtà i bronzi del Pantheon furono utilizzati al 90% per realizzare 80 cannoni per il Mausoleo di Adriano, che forse una minima parte del bronzo del Pantheon sia stata utilizzata per il baldacchino (l’origine del bronzo è veneziana) e che l’autore della pasquinata fu il monsignor Carlo Castelli, ambasciatore del duca di Mantova.
Peso complessivo | 14.000 tonnellate circa |
Altezza esterna (croce compresa) | 133,30 metri |
Altezza interna (dal pavimento alla volta della lanterna) | 117,57 metri |
Altezza lanterna | 18 metri |
Diametro esterno | 49 metri |
Diametro interno | 41,55 metri |
Progettata da Michelangelo, ha lavorato all’opera fino alla sua morte quando la costruzione era stata eretta fino al tamburo. Il suo allievo Giacomo Della Porta, ha preso in carico la direzione dei lavori, rialzando di 7 metri la volta della cupola per completarla nel 1590. La lanterna sovrastante è alta 17 metri.
Questo capolavoro architettonico è servito da modello per altre cupole nel mondo occidentale. Tra queste quelle di Saint Paul a Londra (1675), Les Invalides a Parigi (1680-1691) e il Campidoglio di Washington (1794-1817).
L’altezza da terra della cupola di San Pietro, se consideriamo anche la croce è di ben 133,30 metri. Per arrivare alla salita della cupola dovremo salire 537 gradini.
Santa messa: Ogni giorno, ore 8:30 (con omelia nella Cappella del SS.mo Sacramento; alla messa segue l’esposizione del SS.mo Sacramento e l’adorazione fino alle 16:45 quando ha luogo la Benedizione Eucaristica)
Fabbrica di San Pietro in Vaticano: 06 698 83731
Capitolo: 06 698 83465
Preseminario S. Pio X: 06 698 71416
Suore: 06 698 83 795
Basilica di San Pietro: opinioni e commenti
Hai visitato questo monumento? Cosa significa per te? Che consigli daresti ad un turista?
Biglietti Basilica di San Pietro
Scoperta la croce di COSTANTINO IMP.. MAGNIFICA LO RITROVATA IN S PIETRO .
Non trovo la tomba di papa Giovanni Paolo II…
Per il resto, interessantissimo!
Mancano i numeri 38, 39 e 40. I famosi RAGGI di GLORIA del Bernini con la Cattedra e la nuvola d’oro al centro dell’abside e le quattro grandi statue dei patroni della chiesa, la Tribuna. Ai lati il monumento funebre di Paolo III e quello di Urbano VIII. I raggi della Gloria vanno guardati senza fretta, magari aspettando che il sole inizi ad inondare la Gloria con la sua luminosa iridescenza prima del tramonto.
Questo monumento è per me uno dei più importanti simboli della cristianità. Il maestoso colonnato del Bernini sembra accogliere il turista in un abbraccio .Entrando nella Basilica si rimane affascinati per la maestosità delle navate .Ho avuto la fortuna di visitare più volte la Basilica, L’ultima volta nel periodo natalizio.
Descrizione ottima ed esauriente, per un profano come me è il massimo.Grazi.e