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UKIYOE. Il Mondo Fluttuante. Visioni dal Giappone

20 Febbraio - 23 Giugno 2024

UKIYOE. Katsushika Hokusai, Veduta del tramonto presso il ponte Ryogoku dalla sponda del pontile di Honmaya, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1831 ca. Silografia policroma, 26,3x38cm © Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone]

Palazzo Braschi, Museo di Roma

Dipinti, stampe, disegni e oggetti tradizionali descrivono il mondo orientale dal XVII al XIX secolo nella mostra a Palazzo Braschi.” Sono 150 i capolavori di paesaggi urbani, luoghi naturali, moda, usi e costumi di 30 artisti giapponesi. Tra gli artisti esposti troviamo alcuni dei maestri più influenti del Sol Levante come Katsushika HokusaKitagawa UtamaroKeisai EisenHiroshige, Kuniyoshi, Toyokuni, Toyoharu e Kunisada.

Il Mondo Fluttuante. UKIYOE. Visioni dal Giappone

L’esposizione “UKIYOE. Il Mondo Fluttuante. Visioni dal Giappone” è una vera e propria testimonianza diretta del mondo giapponese e della sua raffinatezza culturale. L’ukiyoe è un genere pittorico nato in epoca Edo (1603-1868) che include rotoli sia da appendere sia da srotolare, ma anche paraventi di grande formato, dipinti a pennello su seta o carta. Appartengono a questo genere anche stampe realizzate in policromia con matrice in legno su carta.

Lo scrittore giapponese Asai Ryōi spiegava così la filosofia Ukiyo-e: «vivere momento per momento, volgersi interamente alla luna, alla neve, ai fiori di ciliegio e alle foglie rosse degli aceri, cantare canzoni, bere sake, consolarsi dimenticando la realtà, non preoccuparsi della miseria che ci sta di fronte, non farsi scoraggiare, essere come una zucca vuota che galleggia sulla corrente dell’acqua: questo io, chiamo ukiyo».

Percorso della mostra

Sette le sezioni che attraversano molteplici aspetti, estetici, culturali, artistici, ma anche sociali, economici e politici del lungo periodo Edo.

  1. Arti ed educazione: pittura, calligrafia, musica e gioco di strategia. Rappresentazione della bellezza femminile (bijin), soggetto centrale dell’ukiyoe, diventata veicolo di diffusione non solo di mode e valori nuovi, ma anche di concetti educativi e morali.
  2. Arti performative: dalle strade ai teatri kabuki. La danza. La danza giapponese ufficiale Nihon buyō eseguita con il ventaglio e accompagnata da strumenti sul palcoscenico assume la propria fisionomia insieme al kabuki incorporando forme popolari come il mai e l’odori.
  3. Arti performative: Il teatro kabuki. una nuova forma di teatro che aveva lo scopo di intrattenere il popolo raccontando aneddoti di vita realmente accaduti, storie di amori sfortunati o di drammatiche vendette.
  4. Lusso e seduzione nei quartieri di piacere: seduzione ed dell’eleganza che le cortigiane contribuivano a costruire grazie anche alle finanze dei ricchi clienti.
  5. Giochi, svaghi, intrattenimenti. Giocoleria: una società scandita da attività stagionali all’aperto, passeggiate tra i fiori di ciliegio, sotto gli aceri, per raccogliere i cachi o le conchiglie, ma anche da festival e intrattenimenti serali.
  6. Edo “capitale orientale”: rappresentazione di località celebri dentro la città e di vedute naturali e architettoniche di tutte le province del Giappone.
  7. In viaggio: luoghi da cartolina. Un viaggio lungo il Giappone partendo da Edo e dai suoi scorci, per intraprendere, attraversando il Ponte di Nihonbashi (Ponte del Giappone), un tragitto fino alla capitale imperiale di Kyoto.

 

Ukiyo-e (una tecnica importata dalla Cina), significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante”, è un genere di pittura e xilografia giapponese del periodo Edo (1603–1867). L’ukiyo o “mondo fluttuante” era un eufemismo per raccontare le bellezze, le prostitute e gli attori di questo celebre demimonde. Negli ultimi secoli, tuttavia, l’ukiyo-e è stato fortemente associato ai paesaggi. L’esempio più iconico, La “Grande onda al largo di Kanagawa” del maestro ukiyo-e Katsushika Hokusai (1760–1849), è diventata una delle opere d’arte più riprodotte al mondo.

Katsushika Hokusai. La grande onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie "Trentasei vedute del monte Fuji", 1830-1832 ca. Silografia policroma 26 x 37,6 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone
Katsushika Hokusai. La grande onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie “Trentasei vedute del monte Fuji”, 1830-1832 ca. Silografia policroma 26 x 37,6 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone

 

Gli Ukiyo-e furono influenzati dal realismo dei rotoli illustrati emaki del periodo Kamakura (1192–1333), ma aprirono nuovi orizzonti con il metodo di produzione e l’accessibilità. Gli artisti Ukiyo-e iniziarono a creare ritratti di persone comuni e celebrità urbane piuttosto che di nobili, personaggi storici o soggetti religiosi.

Erano persino ansiosi di rappresentare soggetti erotici nelle stampe shunga, scandalizzando i conservatori. Questo abbraccio al mondo quotidiano rappresentò una rottura significativa con la tradizione pittorica giapponese, che aveva imitato i generi cinesi.

La xilografia

I nuovi artisti ukiyo-e utilizzavano la xilografia, il meticoloso processo di intagliare strati di legno per la stampa, in modo che le opere potessero essere facilmente riprodotte e rese accessibili al crescente numero di commercianti di Edo. Questi due fattori hanno reso l’ukiyo-e una forza rivoluzionaria nell’arte giapponese e hanno assicurato la popolarità del genere presso il pubblico.

Accanto a dipinti e silografie sono esposti anche strumenti musicali, giochi da tavolo, un soprakimono (uchikake) e accessori del corredo femminile e maschile alla moda, restituendo così la realtà di molti oggetti d’arte applicata rappresentati nell’ukiyoe e collezionati a fine Ottocento dai primi artisti e professionisti italiani residenti in Giappone.

Promotori: Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Curatore, Rossella Menegazzo

Foto in evidenza. Katsushika Hokusai, Veduta del tramonto presso il ponte Ryogoku dalla sponda del pontile di Honmaya, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1831 ca. Silografia policroma, 26,3x38cm © Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone

Orari:

dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Giorni di chiusura: Lunedì, 1 maggio

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