6 Luglio - 2 Febbraio 2025
“L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano” non è solo un’esposizione d’arte; è un’esperienza educativa che offre ai visitatori un’immersione completa nell’espressionismo italiano, esaminando le sue radici, i suoi sviluppi e il suo impatto culturale. Attraverso un viaggio che intreccia arte, storia e dialogo sociale, questa mostra si rivela essenziale per chiunque sia interessato a comprendere meglio uno dei movimenti artistici più intensi e emotivi del XX secolo.
La mostra inizia con una sezione dedicata ai maestri dell’espressionismo italiano, come Felice Casorati, Enrico Prampolini, e molti altri, che hanno interpretato questo stile in modi unici e personali. Questi artisti hanno utilizzato la deformazione per esprimere tensioni emotive e psicologiche, trasformando la figura umana e gli scenari urbani in potenti dichiarazioni visive. Attraverso le loro opere, si rivela una profonda riflessione sull’alienazione e sulla condizione umana nel contesto socioculturale dell’epoca.
Tra i protagonisti della mostra, troviamo figure come Mario Sironi e Carlo Carrà, i cui lavori sono esempi emblematici di come l’espressionismo abbia trovato terreno fertile in Italia. Sironi, con i suoi paesaggi urbani carichi di una malinconia profonda e distorta, e Carrà, con le sue figure umane trasfigurate in simboli di una realtà interiore tormentata, rappresentano i pilastri di questa esplorazione artistica.
Il nucleo centrale della mostra è dedicato all’analisi del concetto di deformazione. In questa sezione, l’esposizione si concentra su come la deformazione non sia semplicemente una distorsione della realtà visiva, ma un’espressione autentica delle tensioni interne dell’artista. Le opere esposte illustrano come la deformazione diventi un linguaggio attraverso cui esprimere il disagio sociale, la solitudine, l’alienazione e la ricerca di un’identità in un’epoca di rapidi cambiamenti.
Il viaggio nell’espressionismo italiano inizia con una serie di opere che introducono i visitatori alle radici del movimento. Il percorso espositivo è concepito come un percorso cronologico e tematico, guidando il pubblico attraverso diverse fasi e interpretazioni dell’espressionismo nel contesto italiano. Ogni sala del percorso è dedicata a un particolare aspetto o a un artista chiave, con opere che spaziano dai primi anni del XX secolo fino agli anni ’50.
Queste sale offrono uno sguardo sulle tecniche innovative, l’uso audace del colore e la dinamica delle forme che caratterizzano il movimento. Ogni opera è un capitolo di una narrazione più ampia che descrive non solo l’evoluzione artistica, ma anche il contesto storico e culturale che ha influenzato gli artisti.
Una sezione particolare è dedicata al Gruppo dei Sei di Torino, un collettivo di artisti che ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’espressionismo in Italia. Questo gruppo, noto per la sua coesione stilistica e per l’impegno verso un’arte che dialogasse direttamente con le inquietudini sociali e personali, è rappresentato attraverso una selezione di opere che evidenziano la loro interpretazione unica dell’espressionismo.
Il Gruppo Corrente, fondamentale per la diffusione dell’espressionismo a Milano e oltre, è anch’esso ampiamente trattato. Questi artisti, attivi negli anni ’30, si sono distinti per la loro resistenza al fascismo e per il loro impegno a utilizzare l’arte come strumento di critica sociale. La mostra include diverse opere del gruppo, mettendo in luce il loro approccio rivoluzionario all’arte e il loro impatto sul panorama artistico italiano.
Afro, Arnaldo Badodi, Mirko Basaldella, Renato Birolli, Domenico Cantatore, Bruno Cassinari, Gigi Chessa, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Nino Franchina, Nicola Galante, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati, Roberto Melli, Francesco Menzio, Ennio Morlotti, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Aldo Salvadori, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Emilio Sobrero, Luigi Spazzapan, Filippo Tallone, Fiorenzo Tomea, Arturo Tosi, Ernesto Treccani, Italo Valenti, Emilio Vedova, Alberto Ziveri.
Roma, con la sua storia di crocevia culturale, si conferma ancora una volta come il luogo ideale per esplorare l’arte espressionista italiana. “L’estetica della deformazione” invita esperti d’arte, appassionati, studenti e curiosi a immergersi in questa potente corrente artistica, scoprendo come, anche attraverso la deformazione, l’arte possa rivelare le più profonde verità dell’esistenza umana.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. A cura di Arianna Angelelli, Daniele Fenaroli e Daniela Vasta. In collaborazione con la Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Con il contributo tecnico di Open Care – Servizi per l’Arte.
Orari:
dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00; 24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì e 25 dicembre
Biglietti:
Intero € 11,50 (unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna e alla Mostra)
Ridotto 9,00
Per i residenti in Roma Capitale e nell’area metropolitana (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero € 6,50
Ridotto € 5,50
Il museo è gratuito con la MIC card e Roma Pass per turisti
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