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Joan Miró, il costruttore di sogni

14 Settembre - 23 Febbraio 2025

Joan Mirò. Le lezard aux plumes d'or ( La lucertola dalle piume d'oro), 1967. Collezione privata, Francia
Joan Mirò. Le lezard aux plumes d'or ( La lucertola dalle piume d'oro), 1967. Collezione privata, Francia

Museo Storico della Fanteria dell’Esercito, Roma

La mostra “Joan Miró, il costruttore di sogni” è un evento imperdibile a Roma, dedicato a uno dei più grandi artisti del XX secolo. Joan Miró è famoso per la sua capacità di plasmare un linguaggio visivo rivoluzionario, caratterizzato da una straordinaria libertà di colore e da uno stile in continua evoluzione. L’esposizione romana è un viaggio antologico che ci conduce attraverso pittura, grafica, scultura e ceramica, svelando la multiforme essenza di un artista che ha costruito nuovi mondi in cui regna il sogno e la libertà creativa.

Il percorso antologico nella mostra

Il percorso antologico dell’opera di Miró propone una visione complessiva della sua carriera artistica, dai primi lavori fino alle opere più tarde. La vasta gamma di opere esposte – che include dipinti, sculture, opere grafiche e ceramiche – permette di apprezzare la varietà di mezzi espressivi utilizzati nel corso della sua vita.

L’esposizione mostra come Miró abbia continuamente sperimentato nuovi linguaggi e tecniche, dimostrando un’incredibile versatilità. Dai primi dipinti influenzati dal fauvismo e dal cubismo, fino alle opere più iconiche dove si definisce il suo stile unico e riconoscibile, la mostra è un percorso alla scoperta della poetica mironiana. Ogni sala racconta un capitolo del viaggio dell’artista verso una crescente libertà espressiva.

Le opere in mostra che coprono gli anni dal 1937 al 1981 sono esposte in un percorso suddiviso in 8 aree tematiche: Litografie; Manifesti; Poesia; Ceramica; Derrière le Miroir; Pittura; Musica; Miró. Di articolare spessore la sua collaborazione con la celebre rivista Derrière le Miroir, pubblicata dalla leggendaria Galerie Maeght, per la quale realizzò quelli che vengono definiti veri e propri capolavori di arte grafica.

Un linguaggio rivoluzionario

Joan Miró è conosciuto per aver rivoluzionato il mondo dell’arte attraverso un linguaggio inedito, nel quale forme semplici, segni simbolici e colori vividi si fondono per creare opere evocative e potenti. La sua arte è un’espressione di libertà assoluta, sfuggendo alle convenzioni tradizionali per esplorare territori visionari. Il suo approccio è basato su una fusione tra astrazione e surrealismo, due movimenti che hanno profondamente segnato il panorama artistico del XX secolo.

Miró ha saputo dare vita a un vocabolario visuale personale, capace di rappresentare l’inconscio e il sogno, oltre a un universo popolato da creature immaginarie e figure geometriche. Le sue opere sono percorsi di libertà che incantano e invitano l’osservatore a esplorare senza limiti, andando oltre l’apparenza visibile.

Libertà del colore: la forza espressiva

Uno degli elementi più caratteristici del suo stile è l’uso del colore, impiegato con una libertà che rivela una gioia quasi infantile. Il colore, per l’artista catalano, non è mai semplicemente decorativo: diventa uno strumento di forza espressiva, in grado di comunicare sensazioni ed emozioni profonde. Toni accesi, come il blu intenso, il rosso fiammeggiante e il giallo solare, popolano le sue tele, creando contrasti vibranti e dinamici. La mostra a Roma rappresenta un’occasione per immergersi in questo universo cromatico, esplorando le tante sfumature che caratterizzano la produzione del maestro catalano.

Pittura e grafica: Le immagini del sogno

La parte pittorica della mostra rappresenta il cuore dell’esposizione, dove si possono ammirare alcuni dei capolavori più rappresentativi di Miró. Opere come “Uccello nella Notte” o “Costellazioni” offrono uno sguardo privilegiato sul processo creativo dell’artista, in cui forme astratte e segni simbolici si mescolano per raccontare una dimensione immaginaria e onirica. La mostra include anche una significativa raccolta di opere grafiche, che testimoniano il ruolo fondamentale del disegno nella pratica di Miró. Attraverso le sue incisioni e litografie, l’artista esplora la possibilità di ripetere il suo messaggio, diffondendo il suo linguaggio simbolico su un pubblico sempre più vasto.

Sculture e ceramiche: la materialità del sogno

Un aspetto meno conosciuto, ma altrettanto affascinante dell’opera di Miró, è rappresentato dalle sue sculture e dalle sue ceramiche. Questi lavori ci mostrano un artista inedito, capace di tradurre la sua visione anche nella tridimensionalità. Le sculture esposte sono realizzate con materiali diversi, spesso recuperati e assemblati, a testimoniare l’amore per la sperimentazione e per l’idea di creare arte dal quotidiano.

Le ceramiche, realizzate in collaborazione con l’artista e amico Josep Llorens Artigas, portano con sé la tradizione della cultura mediterranea reinterpretata in chiave moderna. Attraverso la manipolazione della materia, riesce a creare oggetti che sembrano provenire direttamente dal mondo del sogno, conferendo ai materiali una leggerezza quasi eterea.

Miró e il Surrealismo

Miró si inserisce all’interno del movimento surrealista, pur mantenendo una posizione indipendente. Influenzato dalla poetica surrealista, utilizza il sogno come veicolo per liberare la creatività dalla logica razionale, dando spazio all’inconscio e all’irrazionale. La sua arte è permeata da una dimensione onirica che riflette il desiderio di superare i limiti imposti dalla società e dalla cultura tradizionale. Tuttavia, il suo approccio si distingue per una leggerezza unica, priva dell’oscurità talvolta presente in altri artisti surrealisti.

In un periodo di grandi sconvolgimenti storici, segnato da guerre e cambiamenti sociali, Miró offre un’alternativa al reale, un rifugio poetico in cui trovare la libertà di essere e di creare. La mostra a Roma evidenzia questo aspetto, mostrando come le sue opere siano state influenzate dal contesto storico, senza mai perdere la loro essenza di leggerezza e speranza. Sono presenti anche opere dei suoi amici qauli Man Ray, Picasso e Dalí, oltre a fotografie di Cohen e Bertrand e libri e documenti di poeti come Breton, Éluard, Chair e Tzara, evidenziando i forti legami con il contesto culturale del suo tempo.

La sperimentazione: pittura, scultura, grafica e ceramica

L’evoluzione di Joan Miró come artista multimediale si manifesta nella sperimentazione dalla pittura alla scultura, dalla grafica alla ceramica mettendo in luce l’approccio non convenzionale di Miró e la sua incessante volontà di rompere con le tradizioni e le regole accademiche. La sua arte è una sfida alle convenzioni, una celebrazione della creatività senza limiti, sempre alla ricerca di un nuovo linguaggio visivo.

É un’occasione unica per ammirare la grandezza di un artista che ha saputo rompere ogni barriera e ha costruito un linguaggio universale capace di parlare direttamente all’animo umano. Il pittore catalano è stato e resta un costruttore di sogni, capace di trasformare l’invisibile in visibile, di dar forma ai desideri più profondi dell’uomo e di portarci con sé in un viaggio oltre i limiti del reale.

Un viaggio onirico per tutti

“Joan Miró, il costruttore di sogni” non è semplicemente una mostra, ma un viaggio onirico che invita il visitatore a perdersi in un mondo di forme e colori, di simboli e misteri. Le sale dell’esposizione sono concepite per creare un ambiente che favorisca l’immersione completa nell’universo dell’artista, con un allestimento che guida lo spettatore lungo un percorso fluido e suggestivo. Le opere si dispongono in modo da accompagnare il visitatore attraverso i temi e le fasi della sua carriera, dal surrealismo alla sperimentazione più radicale.

In questo evento, Roma si trasforma in un palcoscenico onirico, un luogo in cui l’arte di Joan Miró prende vita, e dove il visitatore è chiamato a esplorare la propria immaginazione. Una mostra che non è solo una celebrazione di un grande maestro, ma anche un invito alla libertà e alla creatività che ciascuno di noi porta dentro di sé.

La mostra è curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo.

Orari:

Dal lunedì al venerdì: dalle ore 09,30 alle ore 19,30; Sabato e Domenica: dalle ore 09,30 alle ore 20,30. Ultimo ingresso trenta minuti prima della chiusura.

Biglietti:

€ 15,00 Biglietto intero Weekend e festivi
€ 13,00 Biglietto intero feriali
€ 10,00 Biglietto ridotto (solo in biglietteria): Giovani fino a 14 anni, Giornalisti, Universitari, Convenzioni
€ 10,00 Gruppi oltre 10 persone
€ 16,00 Biglietto Open include ingresso salta la fila
€ 5,00 Scuole
Gratuito Bambini fino a 5 anni
Promozione speciale per chi vorrà visitare nella stessa giornata la mostra Ligabue “I misteri di una mente” info e dettagli presso le nostre biglietterie.

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