Ara Pacis
Posizione
Lungotevere in Augusta
Costruito da
Senato Romano fra il 13 e il 9 a.C.
Cosa vedere
Ara Pacis, museo dell'Ara Pacis
Apertura
Tutti i giorni, 9.30-19.30 (dettagli e limitazioni nell'articolo)
Prezzo
Da 10 a 12 euro
Come arrivare
Stazione Metro: Flaminio (rossa), a 641 m
L’Ara Pacis è un esempio emozionante di scultura romana ai primi germogli. L’altare è il monumento che ricorda le vittorie di Augusto e simboleggia l’instaurazione della pace nell’Impero Romano (Pax, un concetto particolarmente vitale durante il regno di Augusto) dopo circa cento anni di guerre.
Votato dal Senato, l’Ara Pacis Augustae o Altare della Pace di Augusto è stato costruito per celebrare il ritorno dell’Imperatore dalle sue campagne in Spagna e Gallia ed è abbondantemente decorato. Tutta l’opera, compresi i rilievi, in origine sarebbe stata riccamente dipinta a colori e con tocchi di doratura. La struttura di marmo è stata eretta nel Campo Marzio, lungo la via Flaminia, tra il 13 e il 9 a.C., ed è un capolavoro di ritrattistica.
Successive inondazioni del Tevere sotterrarono completamente la struttura, e se ne perse memoria dell’esistenza.
Non si hanno notizie precise in merito alla prima scoperta dell’opera, ma in un’incisione di Agostino Veneziano viene rappresentato un cigno attorniato da un fregio a girali molto simile alle piante di acanto rappresentate nei bassorilievi dell’Ara Pacis. Ciò fa presupporre che l’opera fosse già conosciuta nel 1536 .
Successivamente, nel 1566, dalle fondamenta del palazzo Peretti (poi Fiano, ora Almagià) riaffiorarono 9 blocchi scolpiti. Vennero acquistati in parte dal cardinale Giovanni Ricci, in parte trasferiti ai Musei Vaticani, in parte murate sulla facciata di Villa Medici (dove sono ancora oggi).
Nel 1859, durante i lavori di consolidamento del palazzo Peretti (già di proprietà del duca di Fiano), affiorarono il basamento dell’altare, frammenti del fregio a girali scolpito, il rilievo di Enea e la porzione del rilievo del Lipercale con la testa di Marte.
Nel 1903 iniziarono i lavori di recupero, a seguito del riconoscimento da parte dell’archeologo tedesco Friedrich von Duhn e l’approvazione dell’apertura dello scavo da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Parallelamente, iniziò il recupero dei frammenti dispersi, da quelli fiorentini a quelli finiti ai Musei Vaticani. Furono interrotti per via dei rischi legati alla sicurezza.
Ripresi nel 1937, gli scavi si conclusero in occasione del bimillenario augusteo nel 2014.
L’Ara Pacis è costituita da un recinto in marmo, eretto su un podio, di 11,65 m. x 10,62 ed alto 3.68, due porte, larghe 3,60 m., si aprivano nei lati lunghi e si accedeva da una rampa di nove gradini; all’interno, sopra una gradinata, si erge l’altare vero e proprio.
Nelle scene sull’altare, a testimoniare la tradizionale pietà romana, sono raffigurati l’Imperatore e i membri della famiglia, Vestali, sacerdoti e animali sacrificali.
Il basamento è stato scolpito con volute d’acanto intrecciate con cigni (sacri ad Apollo, protettore di Augusto) ed abbellito con ridondanti elementi naturali per commemorare la pace e la prosperità che Augusto ha portato a Roma. I rilievi sulla sezione superiore del monumento ritraggono vari temi inerenti alla leggendaria fondazione di Roma, (Romolo e Remo con la Lupa).
Lungo la parte superiore è illustrata una doppia processione, un frammento della quale è conservato al museo del Louvre. Le figure in rilievo sulle pareti nord e sud esterno sono disposti in due gruppi. Sul lato sud sono Augusto e la famiglia imperiale. Sul lato nord sono funzionari quali sacerdoti, magistrati e senatori che indossano corone d’alloro della vittoria.
L’altare dell’Ara Pacis, nei suoi bassorilievi, racconta molte storie sulla vita dell’imperatore Augusto. La narrazione si sviluppa su vari pannelli, che andiamo ad approfondire qui di seguito.
Il lupercale ha un riferimento mitico fondamentale della Fondazione di Roma: sarebbe la grotta dove Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa. Secondo la tradizione i due gemelli erano figli del dio Marte e della sacerdotessa vestale Rea Silvia. Sul lato principale a sinistra il Dio Marte armato, protettore dell’Urbe, e sul lato a destra il pastore Faustolo assistono all’allattamento dei gemelli da parte della lupa tra le piante e un arbusto d’albero dello sfondo.
La Saturnia Tellus è uno dei quattro rilievi frontali dell’Ara Pacis. In uno stato di conservazione eccellente, il rilievo rappresenta tre figure femminili. La prima è seduta su un cigno, simbolo dell’aria, la seconda ha in braccio due putti, la terza è seduta su un drago marino, simbolo del mare.
In epoca greco-romana, la maggior parte delle architetture e bassorilievi erano finemente pigmentate in policromia. Si presuppone quindi che anche i pannelli dell’Ara Pacis Augustae fossero dipinti.
Il museo dell’Ara Pacis arriva solo nel 2000. In origine l’opera venne ospitata in una teca in via di Ripetta e nel 1995 il Comune di Roma decise di sostituirla e costruirne una nuova sul Lungotevere.
Il primo padiglione venne realizzato poco dopo la conclusione degli scavi ed innaugurato il giorno di chiusura dell’anno augusteo da Benito Mussolini. Era il 23 settembre 1938.
La struttura venne costruita in meno di 18 mesi su via di Ripetta e progettata dall’architetto Morpurgo. Costruita in cemento e finto porfido, durante la guerra l’Ara Pacis venne protetta da un ulteriore muro perimetrale e sacchetti di pozzolana.
Situato sul lato ovest di Piazza Augusto Imperatore, il museo dell’Ara Pacis è il primo grande intervento di architettura contemporanea nel centro di Roma dal dopoguerra. La progettazione è stata commissionata dall’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli ed affidata allo studio di architettura statunitense Richard Meier & Partners Architects.
Il complesso si sviluppa su due piani e consta di tre parallelepipedi allineati sull’asse nord-sud. Ognuno di questi macroelementi architettonici rappresenta un settore:
La scelta dei materiali è stata sapientemente valutata per integrare l’opera architettonica all’ambiente circostante ed ad all’Ara Pacis. Il travertino (ricavata dalle stesse cave che fornirono il materiale per la piazza Augusto Imperatore), per un discorso di continuità materica e cromatica; intonaco accoppiato a grandi superfici vetrate, per fornire ai volumi un continuum fra interni ed esterni.
La costruzione architettonica di Richard Meier ha attirato fin da subito accese discussioni e critiche. Tali critiche si concentrano principalmente sul contrasto tra la modernità della struttura architettonica ed il contesto storico del Lungotevere.
Oggi il museo dell’Ara Pacis Augustea consta di un interessante “racconto multimediale”, un percorso immersivo e multisensoriale alla ricerca di personaggi, gesti, divinità, tra computer grafica, realtà virtuale (approfondimento: cos’è la realtà virtuale?) ed aumentata.
Qui di seguito una breve presentazione video del percorso multimediale “L’Ara com’era”:
Durante il percorso, della durata di 45 minuti, lo spettatore è catapultato indietro nel tempo e potrà vivere l’esperienza della prima ricostruzione in realtà virtuale di un sacrificio romano.
Disponibile in 5 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. L’uso di visori non è consentito a bambini sotto ai 13 anni di età.
Biglietto intero: 12 euro
Biglietto ridotto: 10 euro
Orari: tutti i giorni 9.30-19.30
24 e 31 dicembre 9.30-14.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) – 00186 Roma
Ara Pacis: opinioni e commenti
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