Piazza del Campidoglio
Posizione
Campidoglio
Costruito da
Costruita nel 1538 per volontà di Carlo V, modifiche successive di Michelangelo
Cosa vedere
Piazza del Campidoglio, statua di Marco Aurelio
Apertura
Aperto al pubblico h24
Prezzo
Ingresso per la piazza gratuito
Come arrivare
Stazione Metro: Colosseo
Fin dai tempi antichi il Campidoglio è stato il luogo più importante dell’Urbe, inizialmente come luogo di culto e poi come centro di potere con l’avvento del Senato durante l’Impero. I palazzi che circondano la Piazza del Campidoglio sono la testimonianza delle vicende storiche e degli avvenimenti secolari associati alla città.
Tracce di insediamenti abitativi fin dall’età del ferro sono venuti alla luce durante i primi scavi del colle (V secolo a.C.). Questo originariamente era caratterizzato da due sommità verdeggianti, l’Arx e il Capitolium, con al centro un avvallamento dal nome Asylum (l’attuale piazza del Campidoglio).
L’Asilum diventerà il centro dell’intero colle dove saranno innalzati i templi capitolini che ne sanciranno la sacralità. Nel corso degli scavi delle fondamenta per edificare il Tempio di Giove fu ritrovata la testa (caput) di un guerriero etrusco dal nome Tolus o Olus, da cui caput Toli, quindi Capitolium e conseguentemente Campidoglio.
Nel Medioevo quasi tutte le testimonianze della grande civiltà romana erano svanite e i templi smantellati. Il Campidoglio, un tempo luogo sacro, fu ribattezzato Monte Caprino a causa dell’usanza del popolo di pascolarvi capre.
Nel XII secolo, sulle rovine del Tabularium, l’archivio di Stato dell’Urbe, fu fatto edificare il primo importante edificio, il Palazzo Senatorio, la sede del Comune medioevale e residenza del Senatore che amministrava la città.
Nel XIV secolo papa Niccolò V fece avviare la risistemazione delle le Case dei Banderesi trasformando l’edificio nel Palazzo delle Corporazioni, per ribadire il potere del dogma papale sulle autorità della città.
Storicamente, la piazza fu creata perché l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V organizzò una visita a Roma prevista nel 1538 su invito del papa Paolo III Farnese.
Questi voleva un’immagine maestosa per ristabilire la grandiosità di Roma ed impressionare l’imperatore. Per la rinomanza dell’evento, decise la risistemazione dell’intero complesso per costruire una monumentale piazza e scelse di affidare il progetto e i lavori al più grande e geniale artista del Rinascimento italiano, Michelangelo.
Quando si avviarono i lavori per la nuova piazza, la situazione dei due edifici esistenti, Palazzo Senatorio e Palazzo dei Conservatori, era problematica e in uno stato di desolante abbandono.
Il progetto del Buonarroti prevedeva in modo risoluto interventi radicali sui vecchi palazzi, modificandone le facciate, per un risultato estetico degno della grandezza di Roma; i due palazzi purtroppo risultavano divergenti tra di loro con un angolo di 80 gradi.
Buonarroti sfruttò questa inusuale disposizione non ortogonale ideando un terzo palazzo per ottenere la simmetricità al Palazzo dei Conservatori: il Palazzo Nuovo, con la stessa angolazione, dava vita ad una forma trapezoidale, completando così l’area alla sommità del colle. Il campanile del Palazzo dei Senatori, posto a lato, doveva essere collocato al centro.
L’architetto cambiò l’orientamento delle costruzioni del colle capovolgendolo in basso verso Campo Marzio che era il cuore pulsante di Roma. Gli obiettivi preposti per il riordinamento urbanistico di tutto il complesso per Michelangelo erano cinque :
In una sua celebre lettera sull’architettura, Michelangelo dichiara la sua soddisfazione sull’intero progetto perché rispondente alle sue esigenze che riportiamo come segue:
“Se un piano ha componenti diversi, tutti questi componenti devono avere la stessa qualità e quantità ed essere all’unisono in termini di stile e proporzioni. […] Proprio come il naso, al centro del proprio viso, e non ha alcun legame con l’occhio, ma una mano deve effettivamente essere come l’altra, e un occhio deve coincidere con l’altro. E in effetti, gli elementi architettonici devono essere derivati dal corpo umano. Chi non padroneggia la figura umana e gli aspetti più importanti dell’anatomia umana non può comprendere l’architettura”.
Scultore, pittore, architetto e poeta italiano, Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è colui che dipinse la meravigliosa Cappella Sistina. Fu lo stesso artista a realizzare il David, il Mosè, la Pietà e il progetto della Cupola di San Pietro.
Nella fase di ristrutturazione, la pavimentazione dello spiazzo era inesistente, tutto era alquanto trascurato. Per completare il progetto della trasformazione del complesso architettonico Michelangelo ebbe l’idea di creare un disegno originale per la pavimentazione che assemblasse i vari edifici armonizzandoli.
La realizzazione della pavimentazione ellittica avvenne soltanto nel 1940 rispettando il prezioso disegno pavimentale stellato di Michelangelo. Una documentazione di rilevanza storica sono le incisioni del disegnatore francese Étienne Dupérac del 1569 che copiò il disegno originale, Circa quattro secoli erano trascorsi dal progetto di uno scenario architettonico unico al mondo.
Buonarroti vide le possibilità di un grande disegno, dosando attentamente il piano dal punto di vista architettonico per la collocazione del prezioso disegno pavimentale stellato.
L’artista non ha semplicemente usato una pavimentazione di abbellimento, ma ha creato un perfetto ovale con un disegno pavimentale composto da un ordito stellato costituito da quattro triangoli interconnessi, formando una stella a dodici punte che fa del Campidoglio di Michelangelo l'”Umbilicus Urbis”.
L’ovale è un po ‘incassato ed è circondato da tre ampi gradini circolari posti più in alto. All’interno dell’inquadratura dei tre gradini, l’ovale diventa più elevato verso il centro.
La grande scalinata progettata da Michelangelo nel XVI secolo su commissione di papa Paolo III, la cosiddetta “Cordonata” fu realizzata da Giacomo Della Porta e permette di accedere alla piazza. L’esecuzione della costruzione fu lenta: dopo la morte di Michelangelo i lavori continuarono fedelmente sui suoi progetti e l’opera fu completato nel 17° secolo.
La Cordonata è in pendio, formata da elementi in pietra o mattoni (cordoni) che la rendono simile a una scalinata. Essa collega piazza del Campidoglio con la sottostante Piazza d’Aracoeli,
La grande scalinata è stata concepita molto ampia per il transito di uomini a cavallo, quindi di facile accesso e allargandosi leggermente verso l’alto, dove dominano le grandi statue dei Dioscuri, Castore e Polluce.
Accanto a essi sulla balaustra campeggiano i due gruppi marmorei dei cosiddetti “I Trofei di Mario”, omaggio alle vittorie di Domiziano sui Catti e sui Daci nell’89 d.C.
Una coppia di leoni egizi di basalto nero sono posti alla base, mentre a metà scalinata, sulla sinistra, è posta la statua di Cola di Rienzo, realizzata da Girolamo Masini nel 1887 proprio vicino al posto dove fu giustiziato.
Il gruppo bronzeo di Marco Aurelio posto su un piedistallo, è il l’inizio dell’intervento michelangiolesco sulla spianata. La statua equestre tra i due Palazzi, realizzata nel 166 d.C., diventa così il nucleo centrale dell’intero complesso architettonico.
La scelta della statua aveva una motivazione religiosa in quanto secondo la tradizione rappresentava l’imperatore Costantino che aveva concesso libertà di culto alla religione cristiana nel 313 d.C.
A questa inesatta attribuzione con l’immagine di Costantino, si deve che l’opera fu salvata dalla distruzione a cui andavano incontro le molte altre statue equestri che decoravano Roma, fuse nei secoli per procacciare il prezioso metallo.
La scultura bronzea che incarna l’imperatore Marco Aurelio, fu fatta portare dal Laterano sul Campidoglio e posto al centro della piazza. È il più famoso e unico gruppo equestre di epoca classica giunto integro fino ai nostri giorni. Nei Musei Capitolini è oggi conservata la statua originale, quella sulla piazza è una sua copia.
Il rinnovamento cominciò dal Palazzo Senatorio che, pur mantenendo le fondamenta e i resti del Tabularium, ha preservato le strutture medioevali e rinascimentali pur con le ininterrotte peripezie del suo percorso costruttivo.
Il Palazzo delle Corporazioni delle arti e dei mestieri fu costruito nel XIII secolo per ospitare alcuni uffici comunali. Trasformando l’edificio medioevale, nel 1453, papa Niccolò V fece costruire all’architetto Rossellino il Palazzo fu assegnato ai Conservatori. La ristrutturazione definitiva fu con il papa Paolo III Farnese, dal 1563, che da allora fu chiamato Palazzo dei Conservatori.
Il Palazzo Nuovo è stato costruito ex novo, sulla base del progetto di Michelangelo, per completare il disegno della piazza capitolina, in aggiunta ai preesistenti Palazzo Senatorio e Palazzo dei Conservatori.
Nel 1603 fu il papa Clemente VIII che ne assicurò il finanziamento per la costruzione. Il suo orientamento divergente come il contrapposto Palazzo dei Conservatori fu suggerito da un muro di contenimento preesistente sul promontorio di S. Maria in Aracoeli.
Sui resti del Tabularium venne costruita la residenza fortificata della nobile famiglia baronale dei Corsi che nel 1143 divenne sede del ricostituito Senato del popolo romano, chiamato appunto il Palazzo Senatorio.
L’apertura di una loggia affacciata sulla piazza che ospita il mercato, nel 1299 cambia volto al Palazzo rovesciandone la prospettiva: nell’età romana il colle guardava verso il Foro romano, nel medioevo il Campidoglio si affaccia sul lato opposto, Campo Marzio.
Il suo rinnovamento cominciò dal suo interno con le strutture medioevali e rinascimentali, e all’esterno con una maestosa facciata, cadenzata da lesene di ordine gigante e da un doppio scalone monumentale sul portale del palazzo.
Nel 1538 il riassetto dell’intera struttura fu deciso dal papa Paolo III Farnese che diede l’incarico del progetto e dei lavori a Michelangelo che accettò con riluttanza.
Il maestro fiorentino rivoluzionò il palazzo orientandolo verso il luogo dove la vita romana era più partecipe, Campo Marzio, dirigendo i lavori di ristrutturazione fino 1544.
La facciata si arricchì poi di una duplice rampa con il ricco portale e una fontana monumentale a due conche mistilinee ad opera di Giacomo della Porta con ai lati le grandi statue dei Fiumi, il Nilo e il Tevere, trasferite fin dal 1517 sul Colle Capitolino. L’antica statua in porfido della Dea Minerva seduta campeggia in una nicchia al centro del prospetto architettonico.
Dopo la morte di Michelangelo la facciata fu completata nel 1605 da Giacomo Della Porta che continuò a presiedere i lavori. Per tutta la prima metà del XVII secolo si prolungarono le operazioni di rimodellamento.
Su progetto dell’architetto papale Martino Longhi il Vecchio fu costruita tra il 1578 e il 1582 la grande Torre campanaria in laterizio con tre ordini sovrapposti. I due piani preminenti, sono cadenzati da quattro archi sulle quattro facciate che danno luce alle celle campanarie all’interno delle quali sono conservate le due grandi campane in bronzo fuse nel 1804 e nel 1805.
L’orologio, ancora oggi funzionante e che prima era collocato sulla facciata di Santa Maria in Aracoeli, fu spostato sul fronte principale della Torre nel 1806.
Il proposito del vecchio papa Paolo III Farnese cominciò ad avere consistenza nei decenni successivi e soltanto dopo più di un secolo arrivò a conclusione, con il completamento della costruzione del Palazzo Nuovo che Michelangelo stesso aveva progettato.
Nel XV secolo il papa Niccolò V, fece ricostruire il vecchio edificio delle Corporazioni professionali delle arti e dei mestieri del XIII secolo, assegnandolo ai Conservatori, ostentando così il potere papale e la sua egemonia sulle istituzioni civili.
Durante il pontificato di Paolo III Farnese, dal 1563, si diede inizio ai lavori di rinnovamento del palazzo, che da allora fu chiamato Palazzo dei Conservatori, il cui incarico fu dato a Michelangelo. L’antica facciata era caratterizzata da un lungo portico ad arcate su colonne e caratterizzata da due prestigiose opere: la Lupa e la testa colossale bronzea di Costantino.
Il progetto di Michelangelo, modificò l’interno e l’esterno in stile rinascimentale con le grandiose paraste corinzie della facciata che congiungono i due piani intervallate tra una lesena e l’altra da due ordini di sei finestre ciascuno rispettivamente a timpano triangolare nel primo e ad arco nel secondo.
L’ampio portico è decorato da 14 colonne ioniche e le otto statue sulla balaustra completano il tetto. La finestra centrale più grande al centro è diversa con due piccole colonne sovrastate da un timpano aperto alla base.
Agli angoli la facciata si chiude con cantonali bugnati a forte rilievo in contrasto col delicato fregio inserito nella cornice marcapiano del centro. Dopo l’ingresso si trova un primo cortile a pianta quadrata con un porticato su due ordini, dorico il primo e ionico il secondo. Un secondo cortile presenta arcate cieche e una fontana.
La struttura del palazzo diverge lievemente rispetto alla facciata del Senatorio e all’asse centrale della piazza. Questa valutazione suggerì a Michelangelo di armonizzare il disegno architettonico della piazza con il progetto di un nuovo palazzo gemello sul lato opposto, allo stesso modo divergente.
Lo scopo era di creare un equilibrio scenografico di magnifica raffinatezza agli occhi di chi saliva al Palazzo Senatorio dall’estesa cordonata proveniente dal Campo Marzio.
Nel 1876 l’edificio fu trasformato in museo ma le stanze dell’appartamento vero e proprio dei Conservatori furono destinate al Comune di Roma come rappresentanza. Il glorioso museo ospita la più antica raccolta d’arte pubblica di Roma (dono di papa Sisto IV al popolo).
All’interno del Palazzo, nella Sala degli Orazi e dei Curiazi, si è verificato un evento storico per l’Europa. La firma del Trattato di Roma il 25 marzo del 1957, alla presenza dei rappresentanti dei sei paesi fondatori della CEE (Comunità Economica Europea).
Sessant’anni dopo, nel 2017, con la partecipazione dei 27 rappresentanti dell’Unione Europea, è stata celebrata la firma nella stessa sala.
La realizzazione di Palazzo Nuovo nel 1603 avvenne grazie al finanziamento di papa Clemente VIII e fu costruito dal Vignola (Jacopo Barozzi da) e completato sotto la guida di Girolamo Rainaldi e di suo figlio Carlo.
Progettato da Michelangelo che ebbe l’incaricato di completare la Piazza capitolina da lui stesso ridisegnata, ha la facciata speculare al Palazzo dei Conservatori che vi sorge contrapposto e con lo stesso orientamento obliquo.
Inaugurato nel 1734, sotto il papato di Clemente XII Corsini, è storicamente il primo museo pubblico al mondo con una delle più antiche raccolte di arte classica tra le quali la prestigiosa raccolta di antichità Albani, costituita da ben 418 sculture.
Otto paraste, con capitelli corinzi danno ritmo alla facciata due delle quali fanno da cantonale: su di esse corre un ampio fascione con ricco cornicione. Il portico si apre tra coppie di colonne, con al centro lo stemma di Alessandro VII e due iscrizioni a memoria del re Carlo Alberto e dello Statuto promulgato nel 1848, e l’altra del 25° Anniversario del Risorgimento.
Altre opere furono donate al Campidoglio da papa Pio V nel 1566, oltre alle sculture che non trovavano più collocazione nel Palazzo dei Conservatori. Le raccolte sono tuttora sistemate secondo la concezione espositiva settecentesca.
Oggi, assieme al Palazzo dei Conservatori e al Tabularium, compongono la sede espositiva dei Musei Capitolini, tra i musei romani più importanti del mondo. Nel suo cortile è collocata la gigantesca statua sdraiata di Marforio che, insieme al più celebre Pasquino e ad altri personaggi, è una delle cosiddette “statue parlanti” di Roma.
I collegamenti verso Piazza del Campidoglio sono:
Bus : 64 e 40 (dalla Stazione Termini)
Metro : linea B, fermata Colosseo e poi 10 minuti a piedi
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